Opera Prima
17 MARZO 2018 – 6 MAGGIO 2018
Benito Curcio
Stefania Mazzola
Margherita Mezzetti
Mattia Sinigaglia
Marta Spagnoli
Maddalena Tesser
Geremia Zaccaron
Nezka Zamar
Francesco Zanatta
Una generazione di giovani artisti, che si viene formando fra le aule dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, svolge la propria preparazione con molta costanza, continuando anche nel periodo estivo, grazie ad un campus, il Laboratorio Aperto, attivo da anni nell’ex-area militare di Forte Marghera (VE) – la cui edificazione risale al periodo austro-ungarico – coordinato dai docenti Carlo Di Raco, Miriam Pertegato, Martino Scavezzon.Il mezzo espressivo prediletto è la pittura, ma non si tratta di un ritorno della Pittura, semmai della conferma di un lavoro pluriennale che viene svolto a Venezia in sintonia con tendenze in atto a livello internazionale. La pittura dunque come inesauribile fonte di ispirazione, come capacità di rileggere le tensioni e i sommovimenti del sentire attuale, come sensibilissimo strumento in grado di rinnovare una visione del mondo grazie a soluzioni formali inedite che lavorano su tutto l’ampio registro delle possibilità espressive della disciplina. Astrazione, narrazione, storie individuali, sentire collettivo, ibridarsi di linguaggi formali dove la pittura diventa pluralità di soluzioni possibili. E’ letteralmente un nuovo paesaggio di esperienze che si viene delineando e che viene mostrato nella sua coralità coinvolgendo gli spazi triestini dello Studio Tommaseo (dove la mostra rimarrà aperta fino al 20 marzo) e dell’Atrio Monumentale dell’ASP-ITIS (dal 17 marzo al 6 maggio).
ARCA Arte Contemporanea per una comunità attiva continua così a sondare i diversi aspetti della ricerca contemporanea in una voluta alternanza fra la presentazione di lavori di riconosciuti maestri e nuove proposte. In occasione dell’ inaugurazione di OPERA PRIMA si terrà una conferenza a cui parteciperanno, insieme ad alcuni artisti, Paola Bristot iniziatrice del progetto, Riccardo Caldura, Daniele Capra e Giuliana Carbi Iesurun.
Riccardo Caldura