Giancarlo Dell’Antonia – Luigi Viola
Luoghi
15 GIUGNO 2018 – 2 SETTEMBRE 2018
ATRIO MONUMENTALE ASP – ITIS
Il luogo del lavoro o dello studio, il luogo dove ci si ritrova, il luogo preferito dove si va in vacanza, i molti luoghi che si attraversano senza quasi notarli nell’abitudine degli spostamenti quotidiani. Ciò che caratterizza quel che definiamo ‘luogo’ è la pluralità. Entro questa condizione vi è però qualcosa di comune che sottende al variegato catalogo delle differenze, cioè il non essere i luoghi risolti dalle sole coordinate spaziali, queste ultime limitandosi semmai a determinare dei punti geografici. I luoghi hanno a che fare piuttosto con i diversi gradi di una scala dell’intensità emotiva. Alto grado di intensità quando si pensa alla propria casa, e nelle lingue anglosassoni si distingue per questo la generica house, dalla home (come nel tedesco Haus/Heim). In italiano con il termine ‘alloggio’ si intende un luogo relativamente anonimo, dalla minore intensità emozionale rispetto alla casa. Solo quest’ultima può essere considerata il nucleo che contraddistingue il nostro abitare. Non sentirsi a casa, implica non avere un luogo proprio, pur disponendo di un alloggio. I luoghi che sono determinati solo dalle funzioni pratiche (uffici, supermercati, stazioni) non li sentiamo ‘nostri’, piuttosto sono dei ‘non-luoghi’ secondo la fortunata definizione dell’antropologo francese Marc Augè.
Poter considerare i luoghi – siano essi abitati, abbandonati, attraversati, anonimi o funzionali- richiede che si presti attenzione a quel che abbiamo intorno, così da non viverlo passivamente. Nell’indagare e comprendere i contesti del vissuto individuale e collettivo l’arte ha elaborato diverse modalità di osservazione, comunicazione ed evidenziazione di quel che li caratterizza. Non di rado proprio all’arte si sono rivolte anche discipline più analitiche, – l’architettura, l’urbanistica, la sociologia e a volte la stessa amministrazione pubblica – per poter meglio comprendere, considerare ed eventualmente mettere in atto delle scelte concrete, quell’elemento di partecipazione emotiva che caratterizza la nostra relazione con i luoghi. Osservare i quali richiede una certa capacità di misurare non solo con il metro dell’analisi scientifica, affinchè possa emergere quell’aspetto meno evidente, ma non meno importante, che ci lega ad essi.
Nel lavoro di Giancarlo Dell’Antonia questa consapevolezza della relazione fra il proprio sentire e i luoghi ha assunto negli anni diverse modalità di soluzione formale, utilizzando primariamente i linguaggi della fotografia, della grafica, a volte della videoanimazione, sempre con l’intento di restituire la pluralità di aspetti che entrano in gioco fra sé e l’esistente. La cartografia, quale strumento per eccellenza della descrizione analitica dei luoghi è stata, ad esempio, riutilizzata per tenere insieme memoria dei luoghi e loro interpretazione; oppure trame di linee che ricordano quelle di un disegno architettonico si sovrappongono alle immagini di spazi urbani o naturali, come se si trattasse di rivelarne aspetti che non sono legati solo alla logica del costruire.
Nella ricerca di Luigi Viola, artista fra le figure di maggior rilievo dell’arte italiana fin dalla metà degli anni Settanta per la sperimentazione video, per i lavori legati alla poesia visiva e alla performance, emerge con costanza una particolare attenzione che segna il suo modo di rappresentare il rapporto con il paesaggio, luogo privilegiato fra ciò che è prossimo e ciò che è lontano. Nella ricerca di Viola – la cui base di partenza per l’elaborazione dell’immagine è la fotografia abbinata ad una particolare utilizzo delle superfici di riproduzione (lastre in alluminio, plexiglas, tele trattate)- la descrizione e rappresentazione di ciò che attira lo sguardo dell’artista lascia intravedere una dimensione ulteriore, oltre la linea dell’orizzonte. Ogni rapporto con ciò che è vicino diventa in qualche modo la linea dell’incontro fra prossimità e lontananza, da intendere sia visivamente quanto metaforicamente. Entrambi gli artisti al fine di sondare questa particolare condizione del loro relazionarsi all’ambiente e al contesto, mai disgiunta dal sentire individuale, utilizzano non a caso anche la pittura, una pittura di matrice concettuale e minimalista, quale componente formale di opere in cui il rapporto fra i diversi media genera immagini rigorose e di grande suggestione.
I loro lavori si incontrano negli spazi dell’ITIS, luogo dove la cura non è pensata come separazione dalla vita comune. L’immagine grafica utilizzata per la comunicazione è stata per questo ricavata dall’elaborazione di una ripresa dall’alto dell’area urbana dove è situata l’istituzione triestina.
Riccardo Caldura
Giancarlo Dell’Antonia, vive e lavora a Vittorio Veneto, è progettista grafico e artista visivo. Al lavoro professionale per aziende ed enti pubblici ha abbinato la propria ricerca in ambito prettamente artistico contemporaneo. Il suo lavoro è contraddistinto dall’utilizzo di più media, ed è concepito come una indagine analitica che si è sempre più focalizzata sulla rappresentazione dello spazio. Ha esposto in molteplici mostre collettive e tenuto personali all’Italia e all’estero.
Luigi Viola, vive e lavora fra Grado e Venezia. Ha insegnato Pittura all’Accademia di Belle Arti di Milano e di Venezia; ha compiuto studi classici ed è laureato in Letteratura e arte all’Università di Padova. È stato co-fondatore e editore di diverse riviste d’arte, fra cui “Informazioni arti visive” (Venezia), “Creativa” (Genova), “Artivisive” (Roma), “QNST” (Venezia). E’ stato uno dei pionieri della video arte in Italia, lavorando anche nell’ambito della performance e della poesia visiva. Ha esposto in un’ampia serie di mostre personali e collettive in Italia e all’estero.